365 days of my life 2015 Facial wipes h. 280x600 cm
GMO rats 2015 Painted plaster and mixed media
7420
L'intento che sta alla base del progetto è quello di generare una forma di sensibilizzazione sociale e ambientale nei confronti di una delle problematiche che più affliggono la nostra epoca: la deforestazione. Come modulo di partenza per la creazione dell'opera ho scelto l'elemento più semplice, economico e malleabile che potesse venirmi in mente: il foglio di carta riciclata. Questo oggetto fa parte della vita di chiunque e può essere usato in centinaia di modi differenti, che spaziano dalla redazione della semplice lista della spesa, allo schizzo per fermare un'idea, fino alla creazione di una struttura tridimensionale. Io ho scelto di concentrarmi su quest'ultimo aspetto, dando al foglio volume e consistenza attraverso il gesto semplice e primordiale dell'accartocciamento, producendo una struttura sferica e costantemente variabile, che racchiude in sé tutta l'energia dell'atto creativo. Le sfere di carta sono 7420 (numero che corrisponde anche al titolo stesso dell'installazione) e con esse viene costruito un paesaggio statico e morto, che si dirama in modo casuale lungo il pavimento, tra leggerissimi promontori, incavi e pianure. La cifra, ottenuta attraverso una serie di dati statistici incrociati, corrisponde al numero di alberi abbattuti ogni minuto nel mondo. L'obiettivo di questo lavoro è quello di rendere visibile e comprensibile il senso di un numero così elevato di vittime, specie se rapportato alla sua esponenziale crescita in un giorno, mese o anno. È un'installazione fatta di contrasti dove, alla staticità del paesaggio di carta, si contrappone la vitalità di alcuni esemplari di mimosa pudica, una particolare pianta capace di effettuare movimenti veloci delle foglie e dei rami se sollecitata con un tocco. Il pubblico è invitato a interagire con questi esemplari, accarezzandoli delicatamente, potendo così prendere atto della loro sensibilità. Tutti gli organismi vegetali attuano in realtà moltissimi movimenti, anche di ampiezze considerevoli, che sono però troppo lenti per poter essere percepiti a occhio nudo. Basti pensare ai numerosi video in time-lapse che mostrano la crescita velocizzata di fiori e germogli, per riuscire a comprendere quanto siano sensibili queste variazioni. Attraverso gli esemplari di mimosa pudica voglio rendere immediata e palese quella che in realtà è una caratteristica costante del regno vegetale, sottolineandone la grande forza vitale che spesso gli viene negata. Alcuni fogli sono impregnati di una particolare essenza che richiama il profumo di pino e, per estensione, quello del bosco, luogo originario dove l'intero processo distruttivo ha avuto origine per mano dell'uomo. Alla componente olfattiva si unisce quella visiva di un video, dove si contrappongono immagini del processo produttivo dell'installazione a fotogrammi che ribadiscono la vitalità silente del mondo vegetale: una dionaea muscipula (una nota pianta carnivora) che si richiude al passaggio di un insetto, la crescita in stop motion di alcuni germogli di castagno e i movimenti di una mimosa pudica. L'intera installazione desidera far prendere coscienza di cosa sia capace la sete distruttiva dell'uomo, contrapponendo la vita alla morte e la creazione alla distruzione, mostrando quanto in realtà siano vive e dinamiche le piante, al contrario di quanto comunemente siamo portati a pensare.